Le polveri di legno duro sono sostanze nocive che possono causare diverse patologie, tra cui alcune forme tumorali. L'inalazione di queste polveri, generate durante la lavorazione del legno, rappresenta un rischio significativo per i lavoratori del settore.

Cosa sono le polveri di legno duro?
Le polveri di legno si distinguono in dure e tenere. Le polveri di legno duro provengono da alberi della famiglia delle latifoglie o angiosperme e sono generalmente associate a un rischio cancerogeno maggiore rispetto a quelle di legno tenero. Lo IARC (International Agency for Research on Cancer) ha classificato le polveri di legno duro come sostanze possibilmente cancerogene per la salute umana.
Dove si trovano le polveri di legno a livello lavorativo?
Le professioni a rischio esposizione a polveri di legno duro sono principalmente quelle relative al comparto della produzione e lavorazione del legname. Nello specifico, le attività più a rischio includono:
Lavorazione del legno: decorticamento legnami, segherie, falegnameria e carpenteria (segatura, levigatura, piallatura, profilatura, carteggiatura, spolvero, assemblaggio).
Fabbricazione e riparazione di mobili, scaffalature e altri manufatti in legno.
Sintomi e segni di problematiche correlate
L'esposizione alle polveri di legno duro può causare diverse patologie, tra cui:
Tumori delle cavità nasali, del nasofaringe e dei seni paranasali
Alveolite allergica
Asma bronchiale
Bronchite cronica
Broncopneumopatia cronica ostruttiva
Dermatite da contatto
Faringite
Irritazione oculare
Laringite
Rinite acuta e cronica
Sinusite acuta e cronica
Tracheite
I tumori delle cavità nasali, del nasofaringe e dei seni paranasali sono riconosciuti dall'INAIL come tumori ad alta probabilità di origine professionale. Questi tumori sono rari nella popolazione generale, ma il rischio è significativamente più alto per i lavoratori del settore del legno.
Polveri di legno duro vs. polveri di legno tenero
Il rischio cancerogeno è solitamente associato all'esposizione alle polveri di legno duro. Le polveri di legno duro derivano da latifoglie e hanno una maggiore compattezza rispetto al legname delle conifere (legno tenero). I motivi specifici della cancerogenicità delle polveri di legno duro sono ancora oggetto di studio, ma potrebbero essere legati alle sostanze chimiche contenute nel legno e ai processi infiammatori innescati dalle fibre inalate.
Limiti di esposizione e legislazione
Il Decreto Legislativo n. 81 del 2008 classifica le polveri di legno duro tra gli agenti cancerogeni. L'allegato XLIII dello stesso decreto fissa i valori limite di esposizione professionale a 2 mg/m3 in riferimento a un periodo lavorativo di 8 ore. Tuttavia, alcuni paesi come Germania e Francia hanno adottato limiti più restrittivi. L'ACGIH ha suddiviso nelle ultime linee TLV TWA il limite di esposizione tra il legno di Cedro rosso e gli altri tipi di legno. In particolare il limite proposto TLV TWA per il Cedro rosso è di 0.5 mg/m3, per le altre specie di 1 mg/m3.
Cosa fare in caso di sospetta malattia professionale
Se un lavoratore sospetta di aver contratto una malattia professionale a causa dell'esposizione a polveri di legno duro, è fondamentale:
Richiedere il riconoscimento di malattia professionale all'INAIL, che valuterà il grado di invalidità conseguente.
Ottenere un risarcimento in via giudiziale o stragiudiziale, qualora il datore di lavoro non abbia adempiuto alle corrette misure di sicurezza.
Se l'invalidità riconosciuta è maggiore o uguale al 16%, il lavoratore ha diritto a una rendita INAIL, un vitalizio che compensa il danno biologico e patrimoniale.
Diritti e doveri
Il datore di lavoro ha l'obbligo di valutare tutti i rischi, designare un responsabile del servizio di prevenzione e protezione, nominare un medico competente e fornire ai lavoratori i dispositivi di protezione individuale necessari. I lavoratori devono seguire le norme di sicurezza e utilizzare correttamente i dispositivi di protezione forniti.
Formaldeide e amianto
L'esposizione a polveri di legno può essere associata all'esposizione a formaldeide e amianto, incrementando ulteriormente i rischi per la salute. La formaldeide è utilizzata nella produzione di legno multistrato, mobili e vernici, mentre l'amianto era impiegato in passato per la produzione di compensati e pannelli.
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