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Scale Verticali alla Marinara: Normativa, Sicurezza e Alternative per l'Accesso in Quota

Immagine del redattore: Giuliano TurrinaGiuliano Turrina

Le scale verticali con gabbia di protezione, comunemente note come scale "alla marinara", rappresentano una soluzione ampiamente diffusa per accedere in sicurezza a luoghi sopraelevati in svariati contesti, dagli ambienti industriali agli edifici civili. Tuttavia, la loro progettazione, installazione e utilizzo sono strettamente regolamentati da normative nazionali ed europee, volte a minimizzare il rischio di caduta dall'alto. Questo articolo approfondisce la complessa normativa che disciplina le scale alla marinara, analizzando le loro caratteristiche tecniche, le misure di sicurezza obbligatorie e le alternative disponibili per garantire un accesso in quota sicuro e conforme alle leggi vigenti.


Medicina del lavoro Verona - scale verticali anticaduta

La Normativa Italiana: il D.Lgs. 81/2008 e il DPR 547/55

In Italia, il principale riferimento normativo per la sicurezza nei luoghi di lavoro è il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, noto come Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro. L'articolo 113 di questo decreto specifica i requisiti per le scale fisse a pioli, stabilendo che quelle di altezza superiore a 5 metri, fissate su pareti verticali o con inclinazione superiore a 75 gradi, devono essere provviste di una solida gabbia metallica di protezione a partire da 2,50 metri dal pavimento o dai ripiani. La gabbia deve avere maglie o aperture tali da impedire la caduta accidentale verso l'esterno. La parete della gabbia opposta ai pioli non deve distare da questi più di 60 centimetri. Inoltre, i pioli devono distare almeno 15 centimetri dalla parete a cui la scala è fissata.

Queste disposizioni trovano un precedente nell'articolo 17 del DPR 547/1955, che già prevedeva l'obbligo della gabbia metallica per le scale fisse a pioli di altezza superiore a 5 metri e con le medesime caratteristiche di verticalità o inclinazione. Lo stesso articolo consentiva l'adozione di altre misure di sicurezza atte ad evitare la caduta delle persone per un tratto superiore ad un metro qualora l'applicazione della gabbia costituisse intralcio all'esercizio o presentasse notevoli difficoltà costruttive.

È importante sottolineare che il D.Lgs. 81/2008 prevede che le scale fisse a gradini destinate al normale accesso agli ambienti di lavoro debbano essere costruite e mantenute in modo da resistere ai carichi massimi e provviste di parapetto o altra difesa equivalente sui lati aperti.


Specifiche Regionali: l'Esempio del Veneto

La normativa sulle scale con gabbia di protezione può essere integrata o specificata a livello regionale. La Regione Veneto, ad esempio, con l'allegato B alla DGR n° 97 del 31.01.2012, stabilisce che se l'accesso a una copertura avviene tramite una scala fissa a pioli di altezza maggiore ai 5 metri e posta verticalmente o con inclinazione superiore ai 75°, la scala deve avere:

  • Un sistema di funi o rotaie di guida ove agganciare i DPI anticaduta;

    oppure

  • Una solida gabbia metallica di protezione, a partire da un'altezza di 2,50 metri, con maglie o aperture tali da impedire la caduta accidentale verso l'esterno, come disposto dal Testo Unico.

Inoltre, la Regione Veneto prescrive la disposizione di piattaforme di riposo ogni 4 metri, con superficie sufficiente per l'appoggio completo di due piedi e che consenta di stare in piedi comodamente. Devono essere presenti anche sbarramenti che ne impediscano l'uso a persone non autorizzate, come cancelletti antintrusione lucchettabili. La parete della gabbia opposta al piano dei pioli non deve distare da questi più di 0,60 metri.


La Normativa Europea e la Norma EN ISO 14122-4

A livello europeo, la norma di riferimento per i mezzi di accesso permanenti al macchinario è la EN ISO 14122, suddivisa in diverse parti, tra cui la parte 4 specificamente dedicata alle scale fisse. Questa norma definisce i requisiti tecnici di sicurezza per le scale verticali, ma è importante notare che la sua applicazione in Italia per l'accesso agli edifici non è stata recepita come obbligatoria. Tuttavia, la conformità alla EN ISO 14122-4 è spesso richiesta per certificare l'accesso a macchinari a marchio CE.

La norma EN ISO 14122-4:2016 presenta alcune differenze dimensionali rispetto alla normativa italiana:

  • Distanza piolo-gabbia: La norma europea prevede una distanza compresa tra 650 e 800 mm, mentre la normativa italiana fissa un massimo di 600 mm.

  • Distanza minima muro-fronte piolo: La norma europea indica un minimo di 200 mm, contro i 150 mm della normativa italiana.

  • Distanza massima della gabbia dal suolo: La norma europea consente un'altezza fino a 3 metri, mentre la normativa italiana la limita a 2,50 metri.

Inoltre, la norma europea EN ISO 14122 prevede test specifici di resistenza e portata, assenti nella normativa italiana.

Un aspetto cruciale riguarda la Decisione della Commissione Europea 2006/733/CE, che ha deciso di non pubblicare il riferimento della norma EN ISO 14122-4:2004 nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea. Le motivazioni principali risiedono nel fatto che alcuni punti della norma non rispettavano i requisiti essenziali di sicurezza della Direttiva Macchine, in particolare equiparando le misure di protezione integrate (come la gabbia) ai dispositivi di protezione individuale (DPI), adatti solo ai rischi residui. La Commissione ha evidenziato come i dispositivi per arrestare la caduta (come le imbracature) presentino notevoli difetti e impongano vincoli agli operatori.


Caratteristiche Tecniche e Misure di Sicurezza

Le scale alla marinara sono solitamente realizzate in alluminio o acciaio per garantire resistenza e durabilità. La struttura è composta da montanti verticali e pioli orizzontali antisdrucciolo. La gabbia di protezione è costituita da anelli orizzontali e verticali di raccordo, fissati alla scala tramite apposite staffe. L'assemblaggio deve essere tale che la superficie vuota non ecceda 0,4 m² e la distanza massima tra due anelli consecutivi non superi i 1500 mm.

Ulteriori misure di sicurezza includono:

  • Pioli antisdrucciolo conformati per limitare l'accumulo di fango e con delimitazioni laterali per impedire lo scivolamento del piede.

  • Piattaforme di riposo da installare obbligatoriamente oltre i 10 metri di altezza e raccomandate ogni 4 metri per scale superiori a 5 metri, con dimensioni adeguate per l'appoggio dei piedi e per consentire una postura comoda. Queste piattaforme devono essere in grado di sopportare un carico di 4 KN.

  • Sbarramenti o cancelletti antintrusione lucchettabili per impedire l'accesso a personale non autorizzato.

  • Assenza di pioli nella parte finale della scala per facilitare l'accesso e l'evacuazione.

  • Larghezza tra i montanti verticali compresa tra 40 e 60 cm.

  • Distanza tra il muro e il piolo compresa tra 15 e 20 cm.


Alternative alla Gabbia: Sistemi Anticaduta Guidati

Quando l'installazione di una gabbia risulta impraticabile o si desidera un livello di sicurezza superiore, è possibile adottare sistemi anticaduta di tipo guidato su linea di ancoraggio rigida (binario) o flessibile (fune metallica), abbinati a un'imbracatura scorrevole. Questi sistemi, conformi al Decreto Ministeriale del 27/03/1998 e alle norme EN 353-1, sono costituiti essenzialmente da una guida fissa, un dispositivo di presa che collega la cintura di protezione alla guida e un dispositivo di sicurezza contro l'uso improprio.

L'utilizzo di questi sistemi richiede che il personale sia autorizzato e ben addestrato all'uso dei DPI anticaduta. Le scale dotate di tali dispositivi, e prive di gabbia, devono essere munite di sistemi bloccabili a chiave per impedirne l'uso a operatori non autorizzati.

È fondamentale notare che non si deve applicare una combinazione di gabbia di sicurezza e sistema anticaduta guidato.

I sistemi anticaduta guidati offrono vantaggi significativi, come la limitazione della caduta e la possibilità per l'operatore di essere collegato in modo continuo alla scala, garantendo maggiore libertà di movimento e la possibilità di posizionarsi per specifiche attività. Inoltre, la gestione dell'emergenza e l'evacuazione di un ferito possono risultare più agevoli rispetto a una scala con gabbia.

Tuttavia, l'efficacia di questi sistemi dipende strettamente dalla disponibilità e dal corretto uso costante dei DPI da parte del lavoratore.

Installazione, Manutenzione e Considerazioni Finali

L'installazione delle scale alla marinara e dei relativi sistemi di sicurezza deve essere eseguita da personale qualificato, seguendo scrupolosamente le istruzioni del fabbricante e verificando l'idoneità della struttura di supporto a sostenere i carichi. È necessario prevedere punti di ancoraggio robusti e rispettare le distanze massime tra gli elementi di fissaggio.

La manutenzione periodica è essenziale per garantire la funzionalità e la sicurezza delle scale e dei sistemi anticaduta, con verifiche regolari dello stato dei componenti e dei fissaggi.

Negli Stati Uniti, l'OSHA (Occupational Safety and Health Administration) ha introdotto un nuovo standard nel 2016 che prevede la progressiva eliminazione delle scale con gabbia, considerate meno sicure rispetto ai sistemi anticaduta guidati o alle scale a gradini inclinate con corrimano. Questa tendenza riflette una crescente consapevolezza dei limiti delle gabbie come unico sistema di protezione anticaduta.


La scelta tra una scala alla marinara con gabbia e un sistema anticaduta guidato dipende da una attenta valutazione dei rischi, delle specifiche esigenze operative e delle normative applicabili. Sebbene le scale con gabbia rappresentino una soluzione tradizionale e ancora consentita, i sistemi anticaduta guidati offrono spesso un livello di sicurezza superiore, a condizione di un corretto utilizzo dei DPI e di una formazione adeguata del personale. La conformità alla normativa vigente, sia essa nazionale o regionale, è un requisito imprescindibile per garantire la sicurezza dei lavoratori e prevenire infortuni sul lavoro.



Si precisa che eventuali imprecisioni o errori presenti nel contenuto fornito derivano unicamente dall'interpretazione e dalla sintesi delle informazioni contenute nelle fonti disponibili e nella nostra conversazione, senza alcuna responsabilità attribuibile all'utente per tali eventuali inesattezze.


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