Digitalizzazione certificati medici INPS 2025: cosa cambia per disabilità, medici competenti e aziende
- Giuliano Turrina
- 19 lug
- Tempo di lettura: 6 min
La digitalizzazione dei processi sanitari rappresenta uno degli obiettivi principali del sistema pubblico italiano negli ultimi anni. In questo scenario, l’INPS ha aggiornato il 12 luglio 2025 il proprio servizio telematico per l’invio dei certificati medici introduttivi ai fini dell’accertamento dell’invalidità civile. Una modifica significativa, destinata ad avere un impatto concreto sulla gestione di patologie complesse come autismo, diabete e sclerosi multipla.
Vediamo nel dettaglio cosa cambia per medici certificatori, medici del lavoro, consulenti aziendali e cittadini, e come sfruttare questa digitalizzazione per migliorare la gestione delle disabilità nei luoghi di lavoro.

Cosa prevede l’aggiornamento INPS del 12 luglio 2025
L’INPS ha introdotto una nuova versione digitale del certificato medico introduttivo per l’invalidità civile, con validità automatica anche come domanda amministrativa. Questa innovazione rientra nella sperimentazione prevista dal D.Lgs. 62/2024 e riguarda inizialmente alcune province pilota: Brescia, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari, Trieste e Catanzaro.
L’aggiornamento riguarda in particolare tre condizioni cliniche:
Disturbi dello spettro autistico
Diabete mellito tipo 2
Sclerosi multipla
Per queste patologie, l’INPS richiede ora una certificazione più dettagliata, strutturata e telematica, per garantire una valutazione più efficace e trasparente.
Quali sono le principali novità operative?
1. Un unico invio per avviare la procedura
Prima del 2025, la pratica richiedeva due passaggi separati: la compilazione del certificato medico e l’invio della domanda amministrativa. Con la nuova procedura, invece, il certificato medico telematico ha valore di domanda: una volta inviato, attiva automaticamente l’iter di accertamento sanitario.
Questa novità semplifica notevolmente il lavoro di:
Medici competenti e certificatori (che evitano duplicazioni e cartaceo)
Aziende (che possono seguire con maggiore chiarezza l’iter dei dipendenti)
Lavoratori e cittadini (che riducono i tempi di attesa)
2. Accertamento “agli atti” senza visita diretta
Per la prima volta viene introdotta la possibilità di accertare la condizione di disabilità senza visita fisica, grazie alla modalità “agli atti”. Questa è attivabile solo in presenza di documentazione clinica completa e con la compilazione obbligatoria del Whodas 2.0, uno strumento internazionale validato per la misurazione del livello di disabilità.
È una novità rilevante per:
Pazienti fragili o con gravi limitazioni alla mobilità
Medici che necessitano di percorsi alternativi alla visita in presenza
Strutture aziendali che seguono casi di reinserimento o idoneità con limitazioni
3. Upload obbligatorio dei documenti clinici
Nel caso delle tre patologie sopra citate, la piattaforma obbliga il medico a caricare documentazione specialistica specifica (es. esami, referti, diagnosi funzionali) in base a una guida interattiva. Il sistema verifica automaticamente la completezza dei file richiesti, riducendo i casi di rigetto per motivi formali.
Cosa cambia per i medici del lavoro?
Per i medici competenti che si trovano a gestire lavoratori con disabilità o patologie croniche, la nuova procedura INPS porta vantaggi concreti:
Più trasparenza nei percorsi di accertamento dell’invalidità
Tempi di risposta più rapidi, con iter tracciabili online
Possibilità di supportare meglio il lavoratore nelle valutazioni di idoneità, limitazioni funzionali e mansioni compatibili
Inoltre, le aziende possono coordinarsi più agevolmente con il medico competente in presenza di certificazioni digitali già validate, utili nella redazione del giudizio di idoneità o nell’attivazione di accomodamenti ragionevoli.
Firma digitale: sì o no?
La piattaforma INPS offre al medico la possibilità di scegliere se firmare digitalmente il certificato oppure inviarlo tramite apposita area autenticata, senza necessità di firma (secondo quanto previsto dal DPR 445/2000).
Questa flessibilità si traduce in una semplificazione operativa per molti professionisti, soprattutto per coloro che operano in strutture con gestione centralizzata dei certificati.
Whodas 2.0: perché è importante
Il questionario Whodas 2.0 è un sistema riconosciuto a livello internazionale per misurare l’impatto della disabilità sul funzionamento quotidiano della persona. La sua introduzione obbligatoria nella modalità “agli atti” segna un passaggio culturale verso la valutazione funzionale e non solo clinica della disabilità.
Per i medici del lavoro, rappresenta uno strumento utile anche in ottica di valutazione dell’idoneità al lavoro e sorveglianza sanitaria personalizzata.
Tempi di risposta INPS e gestione delle ricevute
L’INPS ha comunicato una stima dei tempi medi di risposta in base alla tipologia di paziente:
15 giorni per pazienti oncologici
30 giorni per minori
90 giorni per altri casi, sospesi in caso di richiesta di integrazione
Ogni certificato deve essere conservato dal medico che lo ha redatto. La ricevuta digitale ha valore legale e può essere presentata in sede di eventuale revisione.
Perché è una svolta nella gestione delle disabilità lavorative
Il nuovo servizio rappresenta un modello di semplificazione e integrazione tra medico certificatore, INPS e lavoratore. La sua introduzione può avere effetti positivi anche nella gestione delle disabilità in ambito lavorativo, dove la tempestività delle valutazioni e la chiarezza documentale sono essenziali per garantire:
Inserimento e reinserimento lavorativo
Gestione dei limiti funzionali
Attivazione di accomodamenti o modifiche della mansione
Tutela giuridica del lavoratore
Il nuovo certificato medico introduttivo INPS, disponibile online dal 12 luglio 2025, rappresenta una delle più importanti innovazioni digitali in ambito medico-legale e lavorativo degli ultimi anni. La sua efficacia dipenderà anche dalla capacità dei medici, delle aziende e dei consulenti di adottare con competenza e tempestività i nuovi strumenti.
Per i professionisti della medicina del lavoro, si tratta di un’opportunità per aggiornare le proprie competenze e contribuire attivamente a una cultura aziendale più inclusiva, digitale e centrata sulla persona.
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