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Stress lavoro-correlato e smart working: cosa prevede la metodologia INAIL 2025 e come applicarla in azienda

  • Immagine del redattore: Giuliano Turrina
    Giuliano Turrina
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 5 min

Nel 2025 INAIL ha pubblicato un modulo contestualizzato alla metodologia per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato (SLC), pensato per i contesti con lavoro da remoto e innovazione tecnologica. Non è un “nuovo obbligo” separato, ma un integrazione operativa da usare quando in azienda sono presenti smart working, strumenti digitali e team a distanza.

Stress lavoro-correlato e smart working - medicina del lavoro Verona

Cosa cambia davvero nel 2025

  • Lista di controllo integrata (valutazione preliminare): introduce 7 nuovi indicatori specifici su remoto e tecnologie (es. idoneità dotazioni, formazione digitale, coordinamento a distanza, procedure per il diritto alla disconnessione, attività compatibili, informativa su salute e sicurezza, ecc.).

  • Questionari (valutazione approfondita): aggiunti 27 item su tre dimensioni: lavoro da remoto (10), innovazione tecnologica (15), bilanciamento vita-lavoro (2).

Il documento INAIL raccomanda di completare il percorso metodologico e, quando rilevante, includere il modulo sul lavoro da remoto/innovazione nella valutazione approfondita.

Il quadro normativo

  • La valutazione del rischio SLC è obbligatoria (artt. 17 e 28 D.Lgs. 81/2008).

  • Il DVR si aggiorna quando cambiano organizzazione/processi, evolvono tecnica e misure di prevenzione, in caso di infortuni significativi o indicazioni della sorveglianza sanitaria (art. 29). Non esiste in legge una cadenza “ogni 2 anni”: è buona prassi monitorare periodicamente.

  • Diritto alla disconnessione: la L. 81/2017, art. 19 impone che l’accordo di lavoro agile definisca tempi di riposo e misure tecniche/organizzative per la disconnessione; il DL 30/2021 convertito in L. 61/2021 ha riconosciuto la disconnessione per chi opera in modalità agile (ambito comunque rimesso agli accordi). Non esiste ancora una disciplina generale uguale per tutti i lavoratori.


Perché il modulo è rilevante oggi

Lo smart working in Italia coinvolge 3,55 milioni di lavoratori (2024) e l’Osservatorio del Politecnico di Milano stima 3,75 milioni entro fine 2025: il lavoro agile è ormai strutturale.

Sul fronte salute pubblica, la OMS stima che quasi 1 su 7 persone (circa 1,1 miliardi nel 2021) viva con un disturbo mentale; tra gli adulti in età lavorativa era il 15% nel 2019. Contesti di iperconnessione e carichi digitali mal gestiti aumentano i rischi psicosociali.


Dati INAIL: malattie psichiche e difficoltà di riconoscimento

Nel quinquennio 2019-2023 l’INAIL ha registrato 2.047 denunce di malattie psichiche lavoro-correlate; riconosciuti solo 149 casi (7,3%) rispetto a un 47,1% delle altre patologie: il nesso causale resta complesso da provare.

La giurisprudenza però si muove: la Corte d’Appello di Firenze n. 559/2023 ha riconosciuto la “costrizione lavorativa” come causa esclusiva di malattia professionale; a Milano INAIL ha riconosciuto come infortunio il PTSD di un autista di bus dopo un grave incendio del mezzo (2025).


Come mettersi in regola

  1. Verifica i trigger di aggiornamento del DVR (art. 29): introduzione/estensione smart working, nuovi strumenti digitali, cambi organizzativi, evidenze da sorveglianza sanitaria.

  2. Applica la lista di controllo integrata (7 indicatori) nella preliminare per i gruppi omogenei coinvolti da remoto/tecnologie.

  3. Se emergono criticità, passa alla approfondita con lo Strumento Indicatore esteso (27 item su remoto/innovazione/bilanciamento).

  4. Governance SLC: coinvolgi Datore di lavoro, RSPP, Medico competente, RLS e pianifica interventi correttivi (formazione digitale, regole di coordinamento, policy di disconnessione, supporto psicologico, miglioramenti organizzativi).

  5. Piattaforma INAIL aggiornata: usa la piattaforma online per gestire valutazioni e report con le nuove dimensioni.

  6. Monitoraggio periodico: definisci una cadenza interna (spesso biennale come prassi metodologica) e aggiorna subito se cambiano i rischi.


Focus: cosa misurano i 7 indicatori

  • Dotazioni tecnologiche idonee per il lavoro da remoto

  • Formazione/aggiornamento sugli strumenti

  • Formazione e informazione su lavoro da remoto

  • Coordinamento e verifica delle attività a distanza

  • Individuazione delle attività compatibili con il remoto

  • Procedure per il diritto alla disconnessione

  • Informativa su salute e sicurezza per il remoto


Il modulo INAIL 2025 è obbligatorio?

È un modulo integrativo della metodologia INAIL: va usato quando presenti lavoro da remoto/innovazione tecnologica. L’obbligo resta quello di valutare il rischio SLC e aggiornare il DVR in caso di cambiamenti o nuovi rischi.


Ogni quanto devo aggiornare la valutazione SLC?

La legge non fissa una cadenza rigida: l’aggiornamento è dovuto quando cambiano i rischi (art. 29). È buona prassi definire una cadenza periodica (es. biennale) per monitorare.


Quanti sono gli smart worker in Italia?

3,55 milioni nel 2024, con previsione 3,75 milioni nel 2025 (Osservatorio Smart Working – Politecnico di Milano).


Che cosa prevede la legge sul diritto alla disconnessione?

Per il lavoro agile, l’art. 19 L.81/2017 richiede che l’accordo individui tempi di riposo e misure per la disconnessione; il DL 30/2021 – L. 61/2021 riconosce la disconnessione per chi opera in modalità agile. Non c’è (al 27 ottobre 2025) una disciplina unica per tutti i lavoratori.





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